Premessa: l’ispirazione per questo progetto mi è venuta da una serie di video pubblicati nel canale YouTube “The Post Apocalyptic Inventor“. In questi video (raccolti nella playlist “Scrapyard Repair-A-Thon!“, che potremmo tradurre in “Maratona di riparazione rottami“) l’autore ha recuperato diversi apparecchi ed utensili destinati alla rottamazione, restaurandoli e recuperandoli in maniera talvolta geniale.
In alcuni di questi video (ad esempio questo) l’autore recupera alcuni vecchi avvitatori di varie marche, quasi sempre destinati alla rottamazione solo perché dotati di vecchie batterie NiCd, ormai non più funzionanti. E lo fa adattandoli per usare moderni pacchi batterie Li-Ion con attacco Makita.
Questo video mi ha fatto ricordare che su uno scaffale del mio laboratorio giace da anni un vecchio avvitatore Parkside Splindlelock PABS 18-2; un vero e proprio mulo, che risulta costruito nel 2005 (19 anni fa…), e con il quale ho fatto una quantità di lavori spaventosa (compreso il rifacimento completo di oltre 30 m2 di tetto in legno, e lo smontaggio e rimontaggio di un numero indefinito di mobili…).
Era originariamente dotato di due batterie NiCd da 18V, ormai da anni definitivamente defunte (ed è questo l’unico motivo per il prepensionamento di questo avvitatore).
Visto che adesso sono disponibili moderne batterie Li-Ion da 18V, perché non riportarlo a nuova vita?
Cercando in rete ho trovato qualcuno che ha adottato una soluzione molto elegante, con uno specifico adattatore stampato in 3D per usare batterie Einhell (il progetto è disponibile su Printables.com), ma io la stampante 3D non ce l’ho, e quindi era giocoforza accroccare qualche altra soluzione.
La scelta è caduta sulle batterie Parkside X-20: economiche, di buona qualità, utilizzabili con una marea di elettroutensili Parkside… ma soprattutto per le quali si trovano in commercio degli adattatori “generici”, stampati in 3D.
Ho quindi acquistato per pochi euro su Ebay un adattatore “generico” per batterie X20, stampato in 3D, e l’ho fissato su una tavoletta di compensato.
Del pacco batteria originale ho riciclato solo il guscio superiore, nel quale (con abbondante colla a caldo) ho fissato il supporto di compensato e l’adattatore per batteria X20.
Il nuovo adattatore-pacco batteria andava collegato all’interruttore dell’avvitatore. Quindi ho eliminato i due contatti striscianti, che servivano originariamente per prendere il contatto dal pacco batteria originale.
Per semplificare il cablaggio, ho eliminato anche i due cavetti rosso e nero più sottili: questi andavano all’indicatore di carica presente sull’avvitatore, ma che ormai è inutile: sia perchè un indicatore di carica per batterie NiCd non è utilizzabile per batterie Li-Ion, sia perchè le batterie X20 hanno già l’indicatore di carica incorporato.
Ecco quindi l’interruttore modificato, con due connettori Faston maschio per collegarlo al nuovo adattatore.
Il nuovo adattatore è stato fissato sul semiguscio principale con colla a contatto. Let the glue dry…
Una volta asciugata la colla, ho richiuso il guscio, applicato la batteria X20 e infine… collaudato l’accrocco, che funziona benissimo!!!
Esteticamente forse il risultato è un po’ naif (si potrebbe migliorare, ad esempio, verniciando di nero il nuovo adattatore), ma si tratta, appunto, solo di estetica: ma verniciarlo non è assolutamente nel mio stile, al massimo procederò ad una drastica pulizia della scocca. Dal punto di vista funzionale il mio vecchio avvitatore è resuscitato e pronto ad aiutarmi nei nuovi progetti, e questo è l’importante.
Nota: una batteria Li-Ion eroga una tensione leggermente superiore a quella del pacco batteria Ni-Cd, ma non in maniera preoccupante. Eviterò magari di farlo forzare eccessivamente.