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Idee per migliorare l’isolamento termico dello scaldabagno


In un precedente post, ho esposto le ragioni che mi hanno indotto a preferire un tradizionale scaldabagno elettrico a resistenza, piuttosto che non uno scaldabagno a pompa di calore.

Uno dei problemi dei piccoli scaldabagni (sia tradizionali che a pompa di calore) è il loro misero isolamento termico: solo un paio di cm di schiuma poliuretanica. Quindi la sua efficacia è relativa, e le dispersioni relativamente alte. Ciò significa che l’acqua al loro interno, una volta portata in temperatura, comincerà progressivamente a raffreddarsi, fino a richiedere che lo scaldabagno si accenda di nuovo… e questo in assenza di qualsiasi effettivo consumo di acqua calda, solo in conseguenza del passare del tempo.

Per renderci conto delle dispersioni, guardiamo questo grafico di temperatura del boiler:

Alle ore 01:51 il boiler ha raggiunto il picco della temperatura, con 63,1° C.
A questo punto, in assenza di prelievo, e con una temperatura ambiente di 20° C approssimativamente costante, la temperatura è progressivamente scesa fino a raggiungere i 55.4° C alle 13:57; poi sono cominciati i prelievi, il boiler si è riacceso, e quindi i valori successivi non sono più significativi.
Il risultato comunque è questo: in assenza di prelievo, tra le ore 01:51 e le ore 13:57 la temperatura è scesa dai 63,1° C iniziali fino a 55,4° C.
Quindi, la temperatura è scesa di 7,7° C in 12h 6′, ovvero è scesa circa di 0,64° C ogni ora.

Il problema quindi è: come migliorare la coibentazione dello scaldabagno?

  • deve trattarsi di un materiale flessibile, che si possa curvare ed incollare sulla superficie cilindrica dello scaldabagno (quindi no EPS)
  • non ha importanza che sia bello (è un locale tecnico…), ma sarebbe bello che si possa almeno ogni tanto pulire (quindi superficie esterna pellicolata o comunque non porosa)
  • esistono delle guaine per i boiler più grandi (simili ai tappetini riflettenti che si usano sui finestrini delle auto d’estate), ma a parte il costo non indifferente, non credo siano molto efficienti (in definitiva, hanno lo spessore del pluriball…)
  • inoltre deve essere qualcosa che si possa applicare con facilità al boiler già montato (si, pensarci prima di montarlo avrebbe reso tutto più facile, ma la vita è un’occasione perduta…)

Vado quindi qui a ricapitolare le varie soluzioni possibili; per il momento non mi sbilancio su quale adotterò io (non lo ha ancora deciso), semplicemente le elenco affinché chiunque possa prenderne spunto e quindi adottare quella che preferisce o che trova più adatta alla sua particolare situazione.

Inoltre mi raccomando: non prendete questa coem una “duifa”: è solo una raccolta di idee, appunti e “pensieri ad alta voce” trascritti in piena libertà.

Se avete qualche idea da aggiungere, o qualche osservazione o obiezione da muovere… lasciate pure un commento.

Scatola di EPS

L’EPS (polistirene espanso sinterizzato) è il materiale più comunemente usato per l’isolamento di edifici: è disponibile in fogli rigidi, di spessore variabile a seconda delle necessità.
E’ un parente strettissimo del polistirolo espanso, dal quale si differenzia per essere più compatto, più isolante e più resistente meccanicamente. Si lavora facilmente ed è estremente economico.
Un’dea potrebbe essere quindi quella di costruire attorno allo scaldabagno una scatola di lastrine di EPS tagliate a misura, riempiendo poi gli angoli vuoti di ritagli di EPS oppure di palline di polistirolo espanso.
L’EPS si può tagliare semplicemente con un cutter (il bordo di taglio non risulterà pulitissimo…), oppure con gli appositi attrezzi di taglio a filo caldo, ma che è anche possibile autocostruirsi: YouTube è pieno di video riguardo all’autocostruzione di strumenti di taglio per EPS…

Qui un esempio di uno strumento semplicissimo, che si può realizzare in pochi minuti ed a costo (quasi) zero:

Qui invece un esempiodiuno strumento molto più sofisticato e preciso, che permette di realizzare lavori anche molto complessi:


L’EPS si può incollare al muro retrostante allo scaldabagno con della normale colla da fissaggio tipo Millechiodi, mentre invece le lastre di EPS si possono incollare tra di loro usando una normale colla vinilica (o conoscete qualche colla migliore per incollare EPS su EPS? Nel caso, scrivetelo nei commenti…)

Tappetini autoadesivi isolanti Armaflex

Si tratta di tappetini isolanti in schiuma di caucciù, autoadesivi, e disponibili in vari spessore (da 6 fino a 32 mm). Si tratta probabilmente della soluzione più professionale ed efficace, ma anche di quella più costosa (l’isolante verrebbe a costare poco meno di tutto lo scaldabagno…).
Inoltre la superficie esterna dei tappetini Armaflex (nera, opaca e microspugnosa) sembra esser fatta apposta per richiamare e trattenere la polvere …

Tappetini in lana di roccia

tappeto isolante in lana di roccia
Esistono tappetini isolanti in lana di roccia, flessibili e protetti esternamente da un foglio di alluminio. Nascono per la coibentazione di canne fumarie, ma sembrano perfetti anche per la coinbentazione di piccoli boiler elettrici. hanno lo spessore di 25mm, e le dimensioni di 100×100 cm.
Si possono chiudere e sigillare con del nastro di alluminio adesivo.
Il foglio di alluminio esterno li rende facilmente lavabili.
Sono economici, e tutto sommato sembrano una buona soluzione.

Struttura in legno

L’idea è quella di montare sul corpo dello scaldabagno dei profilati metallici da usare com edistanziali (ad esempio quelli usati per le strutture in cartongesso). Su questi distanziali (fissati con rivetti al corpo esterno dello scaldabagno) avvitare delle perline in legno, e riempire poi l’intercapedine con palline di polistirolo.
Soluzione un po’ laboriosa, ma sicuramente efficace e, soprattutto, esteticamente gradevole se lo scaldabagno si trova in un ambiente “non tecnico”.

Kit pronti per isolamento termico dello scaldabagno

Qualcuno si è già posto il problema di migliorare l’isolamento termico degli scaldabagno, e quindi vengono proposti dei kit pronti.

Ad esempio Optimer Home (sostanzialmente: un foglio di pluriball e alluminio, da applicare allo scaldabagno con velcro e nastro adesivo. Facile da applicare, ma ho qualche dubbio sulla misura dell’efficacia…)

4 Comments

  1. Carlo

    Come hai fatto a monitorare la temperatura dello scaldabagno e compilare il relativo grafico?!

    • Ho sostituito il simil-termometro dello scaldabagno con un sensore DS18B20, a sua volta collegato ad uno Shelly 1.
      Adesso che ci penso, l’operazione effettivamente non è banalissima, e quindi potrebbe meritare che ci scriva su un post con i dettagli… stay tuned!

  2. Leonardo

    Sto pensando di fare la medesima cosa, ho installato uno scaldabagno da poco e ho visto giusto stanotte che in 12h ha perso circa 8 gradi
    Oggettivamente la coibentazione originale la definirei quasi ridicola.
    Io pensavo ai pannelli in eps da 4 cm con i quali creare un box tutto intorno.
    Alla fine delle soluzioni proposte quale hai utilizzato

    • Al momento non ho ancora realizzato nulla (stavo aspettando che concludessero l’installazione della nuova caldaia, e non volevo che la coibentazione del boiler andasse ad interferire durante i lavori…)
      La scatola di EPS probabilmente è la soluzione più semplice da realizzare, oltre che più economica.
      Visto che la situazione attorno al mio boiler è un po’ incasinata (ci sono un sacco di tubi attorno, e lo spazio non è molto…) penso che opterò per i tappetini in lana di roccia usati per la coibentazione dele canne fumarie, ed abbondante nastro di alluminio adesivo…
      Dopo aver fatto il lavoro posterò sicuramente sul blog qualcosa a proposito…

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